In vista di un concorso in magistratura è bene scegliere con cura quale codice acquistare, utile strumento di studio.

Tuttavia non tutti i codici sono ammessi per sostenere il concorso.

I codici commentati hanno la caratteristica di aggiungere ad ogni articolo informazioni sui principali orientamenti giurisprudenziali, massime giurisprudenziali e annotazioni dottrinali. Utilissimi per la preparazione delle prove scritte e orali, ma non sono ammessi dalle commissioni esaminatrici.

Non sono ammessi neanche i codici illustrati, annotati, esplicati o con mappe e tabelle né fotocopie di leggi.

I codici ammessi sono quelli comunemente diffusi, sia i c.d. secchi che i codici pensati proprio per il concorso in magistratura. La differenza tra questi ultimi e i secchi, oltre al costo, è l’ampia scelta delle leggi complementari e un indice dettagliatissimo per rendere più veloce possibile la ricerca e la ricostruzione normativa degli istituti.

COME SCEGLIERE IL CODICE GIUSTO?

La scelta dei codici è molto personale. Consigliamo di sceglierne uno che a impatto grafico faciliti l’individuazione dei concetti.

CODICI GIUFFRÉ

I codici Giuffrè per il concorso in magistratura si caratterizzano per l’esposizione dell’articolo vigente con note e richiami normativi di carattere storico e scientifico. Le note sono scritte in piccolo e in corsivo.

Le pagine si caratterizzano per essere di colore grigio chiaro, riposante per la lettura, e con sfondo grigio più scuro i richiami normativi.

 

CODICI DIKE

I codici Dike riportano i titoli degli articoli in neretto aggiungendo in nota il testo storico, in modo da poter comprendere l’evoluzione del dato normativo.

 

 

 

 

 

CODICI NEL DIRITTO

I codici Nel Diritto presentano un indice analitico ben strutturato in cui accanto ai rinvii alle leggi complementari viene indicato anche la voce del corrispondente indice sistematico, con il numero progressivo del testo normativo, per facilitare l’individuazione nel testo (es. in caso di rinvio nell’Indice analitico al  r. d. n. 267 del 1942, è segnalato che lo stesso si trova nella voce Fallimento, al n1, essendo quel regio decreto riportato al n. 1 dei testi normativi sotto quella Voce dell’Indice sistematico).